Villa Venier
Associazione Lucignolo, Sommacampagna (VR) 28 Febbraio 2003

Ascoltare davvero un disco di Marco Parente significa cercare d'entrare a piccoli passi nel suo io più profondo; scegliere di venire a parte di un po' di quel suo angoscioso e solitario mondo interiore, assaporare la sua rabbiosa solitudine, apprezzare il coraggio di una tristezza capace di urlare. Fino a sfiorare la poesia. E non tutti ascoltandolo hanno la voglia di cercarla.

Andare ad un concerto di Marco Parente forse è molto più semplice. La capacità poetica di Marco viene quasi posta in secondo piano rispetto all'immenso lavoro di ricercatezza sonora che Parente e i suoi musicisti hanno fatto per questo tour.

Le sue parole quasi ci sfuggono, catturata com'è la nostra attenzione dai virtuosismi dei fiati, dalla mimica di Marco e dalla particolarità della scelta delle percussioni (la sua singolare "batteria" si compone di un microfono, un rullante e una chitarra, percossi).

Entusiasmo del pubblico per un concerto sicuramente sopra la media per l'abilità dei giovani musicisti sul palco, per la ricercatezza dell'esecuzione, per la palpabile intesa del gruppo, e per la scoperta da parte di molti di un artista che possiede un talento e un'originalità non facili da trovare di questi tempi. Tanto da farci sentire il limitato spazio che offre il Lucignolo decisamente riduttivo per un.esecuzione del genere.

Avevo già potuto apprezzare Marco dal vivo accompagnato da un clarinetto soltanto. In questo live l'ho visto più maturo e sicuro, un po' di quella sua timidezza non traspare più, e anche se con un po' di nostalgia devo ammettere che sicuramente ha fatto molti passi avanti, perchi oggi andare a vedere Marco Parente non è più soltanto ascoltare le sue bellissime parole.

Live dal Live a Villa Venier, 28 Febbraio 2003

di Anna

Da oggi buongiorno si dice ieri ...Ed è già domani