Non ho mai visto prima di questa sera Marco parente. Non so chi sia.
Nonostante ciò mi sono fatto 40 minuti di macchina e sono andato a vederlo.
Arrivo in questo pub minuscolo ma intimo e cerco passo in rassegna gli strumenti
sul palco. Ci sono un sacco di pedali.
Poi la band sale su e Parente inizia con Anima Gemella.
Rimango fermo ad ascoltare, accendo una sigaretta,scambio sguardi di compiacimento con i miei amici.
Il concerto va avanti e diventa coinvolgente, soprattutto grazie al flautista/clarinettista/tastierista
che sembra correre ad occhi chiusi. I pezzi sono lunghi e dilatati
da qualche sano accenno di improvvisazione, mi vengono in mente i
Radiohead ma è un paragone un po' forzato... diciamo che ci sono degli echi.
Tuttavia il concerto è intenso gli applausi sono di ammirazione, il pubblico è assorto
e spettatore dello spettacolo, di cui fa parte. Già perchè ci saranno
state 30 persone e questo a mio avviso trasmette tranquillità e confidenza anche per chi suona.
Non so di preciso cosa ha suonato il gruppo visto che il cd l'ho comprato ora però
risentendolo c'erano: Farfalla pesante
(non più 'pensante' dopo l'errore di un giornalista a verona), Lamiarivoluzione,
Solpisciguerra e altre.
Un concerto di jazz a tratti ipnotico, un concerto rock che di rock ha
solo il volto, un cantautore mooderno, d'avanguardia. Canzoni a metà strada
tra la psichedelia e l'elettronica, intimiste e perlustrative dove la parola ha signiificato solo se poggiata su un accordo.
Un concerto emozionante in un piccolo pub nella campagna toscana che mi tornava in mente nel tragitto di ritorno.
Live dal Live al Mulligans', 07 Marzo 2003
di Gianluca Gliori
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