GUARDIA SANFRAMONDI 29 LUGLIO/1AGOSTO 04
Quattro giorni di un livello musicale impressionante per un festival del Sud, questo è un dato inconfutabile e assolutamente oggettivo per chi come il sottoscritto si è recato a Guardia Sanframondi, suggestiva località del Beneventano conosciuta per i riti settennali dedicati alla Madonna, ma a questo punto anche per quella meravigliosa creatura che prende il nome di Six Days Sonic Madness, festival che arrivato alla sua settima edizione, diventa un punto di riferimento imprescindibile per ciò che riguarda la musica indipendente in Italia. Quattro giorni caratterizzati da mostredi fumetti, foto, cortometraggi e reading, dove l’aspetto musicale rappresenta l’attrattiva più ghiotta per tutti gli appassionati e gli adetti ai lavori che popolano (in moltissimi) questo festival.
29 LUGLIO:
- Mersenne: Inaugurano il festival i Mersenne , indie rock da Bologna estremamente interessante. Alcuni problemi tecnici non compromettono una prova veramente buona. Freschi ed accattivanti con un gusto un po’ retrò.
- Valderrama 5: Folli , assolutamente folli, questo è l’aggettivo più appropriato per descrivere i Valderrama 5, un connubio allucinante di genio e sregolatezza con una sorta di uomo immagine che durante il concerto prepara coktail sul palco e li distribuisce tra la folla. Assolutamente da vedere, difficile da descrivere a parole. Otto pazzi a piede libero.
- The Juniper Band: Un po’ penalizzati poiché si trovano in scaletta schiacciati tra
l’esplosività dei Valderrama 5 e l’attesa per Marco Parente, offrono comunque un concerto di tutto rispetto, ricordando a tratti i Coldplay ma molto più aggressivi, con una propensione allo stesso tempo per atmosfere psichedeliche ed intimiste.
- Marco Parente: Un’abilità vocale impressionante ed un melting-pot sonoro dove rock,
cantautorato, noise ed atmosfere jazzate convivono perfettamente . Tutto ciò da forma ad una esibizione da brividi, dove Marco Parente trova anche il tempo di far “suonare” una sedia chiedendo un applauso per quest’ultima. Dopo che i vigili urbani impongono il coprifuoco, si ha ancora il tempo per una performance in acustico e sottovoce per pochi intimi. Brividi!!!
30 LUGLIO:
- El Alieno: Sicuri , precisi, dotati di una presenza scenica perfetta, riescono ad innalzare un muro sonoro impressionante. Umori post-hardcore si intrecciano con melodie ricercate ed accattivanti. Tra Deftones e At The Drive-In
- Amari: Problemi tecnici a non finire compromettono la loro già deludente prova. Si presentano al SDSM definendo la loro proposta : ”musica stronza per le masse”, vedete un po’ voi? Patinatissimi ed inutili!
- Fine Before You Came: Emo-core costellato da interessanti stacchi e ricercate aritmie. Un black out generale li costringe a ripetere il primo pezzo due volte. Il cantante si agita e non si risparmia, ma risultano poco convincenti. Da sentire su disco.
- Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo: Pomposi, stucchevoli e compiaciuti, hanno dato vita ad uno show finto ricercato, costellato di finte dissonanze e altre amenità.Le proiezioni video durante il concerto non aiutano a salvare una esibizione vacua ed estremamente noiosa.
31 LUGLIO:
- Ninefold: Nu metal emozionale di chiara derivazione Deftones-Korniana, idee discrete ma nulla di più, il tutto condito da una presenza scenica “parrocchiale”. Sul finire dell’esibizione infilano un paio di brani neanche tanto malaccio, ma la loro proposta è troppo derivativa e anche un po’ vetusta.
- Xabier Iriondo e Paolo Cantù: Arrivati a questo punto, una delle esibizioni più attese dell’intero festival, si tramuta , a mio modesto parere, in un insulto in piena regola. Ciò che mettono in scena Paolo Cantù e Xabier Iriondo (che avevo apprezzato con gli A short Apnea) è un concerto (parola sicuramente grossa) di pessimo gusto, fatto di manierismi e astrusità oscene senza né capo né coda, una sorta di pubblica masturbazione dove se il risultato finale è questo, potevano anche risparmiarsela.
- Red Worms’Farm: Non di facile ascolto, ma bravissimi, originali e molto interessanti. Ricordano gli One Dimensional Man, ma ancora più acidi e scarni, con un’attitudine folle. Uno dei gruppi migliori del festival.
- El Muniria: Emidio Clementi , anima dei Massimo Volume, si presenta al SDSM con El Muniria, la sua nuova e affascinante creatura. Atmosfere lisergiche e dilatatissime si fondono con suoni sintetici dal sapore orientaleggiante, con le liriche di Clementi a rendere il tutto ancora più criptico ed affascinante. Lo stile recitativo costante risulta effettivamente un po’ pesante, sfociando a tratti in una sorta di falso ricercato. Non male ma nemmeno eccellente.
1 AGOSTO:
- Gentlemen’s Agreement: Trio campano dedito ad un indie rock frenetico e travolgente. brani belli e grande attitudine. Da tenere d’occhio.
- Sourrend: Molto attesi poiché provenienti dalla Svezia, mettono in piedi un live act molto rockeggiante venato di sfumature ambient e post, tra Radiohead e Sigur Ross, gradevoli e al di sopra di molti gruppi finto intellettuali.
- Marta Sui Tubi: I pregiudizi che deponevo riguardo loro non sono stati confutati del tutto, ma alla fine sono risultati divertenti. Da vedere dal vivo.
- Tre Allegri Ragazzi Morti: I T.A.R.M su disco non mi avevano mai detto più di tanto, quindi arrivo alla loro esibizione con un carico di pregiudizi simile a quello per Marta sui Tubi. La loro freschezza ed il fatto di essere solo apparentemente senza pretese, mi ha convinto e mi ha dato la possibilità di assistere ad uno show tiratissimo ed estremamente divertente. Non male per niente.
di rage13 (per Hate TV)
Live dal Live a Benevento, 29 Luglio 2004
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