"Avevo un sogno/eterno un giorno/uscire e salutare/uno ad uno".
Col suo dolce giro di piano “La mia rivoluzione” arriva a
riempire le pareti dei Mercati Generali di Catania e viene eseguita
dalla Marco Parente Band come spartiacque della setlist in programma.
L’interruzione del brano per 30 secondi accompagnata da un
profondo silenzio e dall’immobilità dei musicisti e, al contrario, il fragore
noise più forte nel finale, segnano i confini di un’interpretazione
emozionante.
In questo piovoso ottobre etneo, Parente calpesta il palco catanese
per presentare il suo nuovo album,
fresco di pubblicazione, Neve Ridens.
Disco doppio che vedrà il suo completamento con un secondo
‘atto’ in uscita il prossimo 28 febbraio. E di “Neve Ridens” viene
eseguito con fedeltà tutto il corpus; le 8 canzoni complicate, colpiscono il
segno con liriche intrise di una polemica mai schietta, ma piuttosto, lasciata tra
le righe tramite un circo di allegorie davvero d’effetto. E così ascoltiamo “Wake Up”,
“Amore o governo”, “Un tempio” con le orecchie rizzate per poter
acciuffare tutti i giochi di voci, le parole sussurrate ed i passaggi
di testo che Marco utilizza per chiudere a riccio le sue composizioni.
La band che lo accompagna dietro dimostra di saperci fare. La sezione ritmica
basso-batteria, la chitarra elettrica ed un tastierista con la licenza dei fiati,
sanno ben tingere di scuro, anzi, di chiaro/scuro la trasposizione live dei
pezzi complessi di quel bel concept che è “Neve Ridens”.
Ed è disarmante la facilità dei musicisti nel passare da sonorità jazz a
quelle blues, da rock dei più classici a trame che s’avvicinano al noise.
Parente con la sua chitarrona acustica ci regala una voce ispirata ed un’inaspettata
interpretazione del ruolo: balla, si dimena, percuote il microfono con delle
bacchette “a frusta”, scherza col pubblico ed accetta la ‘richiesta’ finale di
“W il mondo”. Non cambia il mondo/se non cambia il mio,
canta, a mò di gospel, a chiusura di concerto. Chissà se
cambierà il suo mondo, Marco Parente, chissà se ci riuscirà. Noi, per
il momento, ci accontentiamo della buona, davvero buona musica, che ci ha regalato.
di Riccardo Marra (Il Cibicida, www.ilcibicida.com)
Live dal Live a Catania
Recensioni concerti
|