Per me questa canzone è l'esempio di quello che dovrebbe produrre
il prototipo del nuovo cantautore italiano che tutti vanno cercando.
La prima volta che l'ho proposto ero al Tora Tora di Pontassieve (22-07-2002):
c'era stato da poco il concerto di Caetano a Firenze.
Lo azzardai per la prima volta e venne così, spontaneamente: lo avevo solo improvvisato il giorno prima, ma l'ho voluto fare dal vivo perché, al di là di tutto, è un brano che mi fa star bene. Scoprire che potevo cantarlo, superata l'inibizione data dall'interpretare il pezzo di un altro, mi ha fatto stare proprio bene. Rispetto al testo originale c'è solo l'aggiunta, alla fine, di una mia frase: "senza fine la fine, senza fine la fine, senza fine la finestra", che si ricollega al testo originale. È una libera interpretazione, un ampliamento, la mia visione di questa canzone.
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