Neve ridens
Neve ridens, 2006

Sto tornando e
brucio la parola
mangio il silenzio e
sento
solo ciò che non riesco a capire
il resto è shopping
nel deserto il carrello è vuoto
il figlio ubriaco di segni

Non so se è la neve che è fuori
o il cotone che ho dentro

E' una nave tra gli alberi
mi riporta a casa
in tempo per la cena
la terra è servita
in un ventre di vetro soffiato
tra i rami e le mani
tra i rami

Non so se è...


Il brano ha a che vedere, come arrangiamento, con un suono "black music", un po' spiritual, americano nero, quindi mi son detto che sarebbe stato bello fare un trio vocale, con le voci che più mi ispirano nel panorama italiano.

Da una parte Marco Iacampo "Good Morning Boy", che considero un fuoriclasse, di cui mi piaceva l'idea che cantasse in italiano e non in inglese come lui normalmente fa, e dall'altra Manuel Agnelli, che è una delle voci maschili più importanti che abbiamo in italia, con una capacità tecnica e interpretativa fuori dalla norma.

Le prime tre frasi sono state cantate una per ciascuno da tutti e tre, in sequenza, una sorta di presentazione di tutte e tre le voci. Il resto è un contrappunto vocale, estremamente intrecciato.

Il testo del brano è uno di quelli scritti di getto, non è criptico perchè si tratta di una storia fatta di immagini, senza personaggi, solo immagini, visionarie, che raccontano una storia.

Il ritornello "non so se è la neve che è fuori o il cotone che ho dentro" non è mio, ma è preso da una vecchissima cosa del cantatne degli Otto'p'Notri, David Bindi: lui lo proseguiva, io invece lo lascio in sospeso, come una domanda.
Mi dirigo verso il cuore... Mio cuore ...Tuo cuore ...Mio cuore