Tre anni sono passati da Testa, dì cuore che
dimostrò con assoluta certezza il valore di Marco Parente. Tre anni di
silenzio discografico, non certo di vacanza, considerando le numerose esperienze
che lo hanno visto protagonista.
Esperienze che trovano il loro spazio all'interno
di questo terzo lavoro, finalmente alle stampe, targato Mescal e prodotto dal Manuel nazionale:
i poeti Beat (Fuck (he) art & let's dance), la big band
di fiati (Adam ha Salvato Molly, Davvero Trasparente),
il gruppo macedone (Scolpisciguerra).
Il tempo è trascorso e le cose sono cambiate: oltre al cambio di scuderia,
non ci sono più gli archi, le canzoni sono musicalmente più spoglie ed essenziali,
la capacità di comporre poesia è invece rimasta inalterata.
Nei testi si parla a più riprese di bellezza, e bello, questo disco, lo è,
senza avere arrangiamenti accattivanti come in passato e senza avere canzoni
che si stagliano al di sopra delle altre
(anche se il singolo Lamiarivoluzione e Adam ha salvato Molly...),
cresce ascolto dopo ascolto e ad ogni passaggio svela, sussurandole, nuove sfumature ed emozioni.
Simone Civai
|