Trasparente
Album, Mescal (2002), MES 672877 2
da "Il Mucchio Selvaggio" numero 502, 24-30 Settembre 2002

Quiete & Rivoluzione

Una rivoluzione, quella della sensibilità portata all'estremo, in qualche modo tesa e gentile come sa essere la voce di Marco Parente, senza nello stesso tempo avere nessun tipo di riguardo per le convenzioni in pop della nostra musica leggera.

Nel nuovo disco di Marco, dopo una stasi (voluta o obbligata che fosse) discografica di un paio d'anni, la mano produttiva di Manuel Agnelli pare giocare sui contrasti, su una piattaforma elettroacustica (dove troviamo le chitarre di Paolo Benvegnù) che in brani come Scolpisciguerra ha una carica espressiva notevole, un saliscendi che rende i nuovi pezzi movimentati e decisamente attrattivi. La delicatezza di un folk sui generis non è mai disgiunta da qualche deviazione: testuale, lirica, timbrica, strumentale. Si spezza improvvisamente nel "pastiche" avanguardista - beat di Fuck (he)art & let's dance per prendere vie più ipnotiche e futuribili in Anima Gemella, si destruttura in Adam ha salvato Molly e torna in qualche modo se stessa in Davvero trasparente.

Un viaggio che è fatto di raffinatezza (le ascendenze jazz sono ovunque, forse ricordo di collaborazioni passate) e di semplicità, che si consuma in maniera dialettica, aperta, mai definitiva. L'impasto delle sonorità, anche in brano quali Farfalla pensante, è sempre discretamente movimentato e personale: non si riduce al puro accordo d'abbellimento per la straordinaria voce del Nostro, ma scava nelle emozioni, risultando un prolungamento artistico artistico ed emotivo efficace delle intenzioni dell'autore.

La forza di Trasparente sta nel suo sussurro (vedi la dissoluzione raggelante e poetica di Come un coltello) che penetra nel cuore di chi ascolta, nell'urlo momentaneo gettato a titolo personale (W il mondo (radiourlo)), che coinvolge e crea adesione, in altre parole in un lirismo scabro, incisivo, che non facile qui definire con le solite parole del recensore, davvero fruste alla bisogna.

Diciamo allora che Marco Parente prosegue nel mostrarci un universo lirico estremamente personale e toccante, capace di bruciare e di accarezzare con grandissima forza empatica. Qualità che si trovano solo col contagocce, ora e dalle nostre parti, in qualsiasi ambito artistico. Con Trasparente è stato scritto un capitolo decisamente nuovo per la canzone d'autore italiana del futuro: l'unico modo attraverso cui un termine del genere può sfuggire al manierismo meno confortante

John Vignola

la scienza ha brillato.. di coscienza in conoscenza..