Manuel Agnelli raccoglie l'ereditą del C.P.I. e "salva" l'arte di Marco Parente
che ricambia realizzando Trasparente,
gioiello rock-blues che contiene tutta la pesia cantautorale e gli influssi sonori
sia di chi lo produceva sia di chi lo produce ora.
Dieci brani dal sapore particolare, tutt'altro che "trasparenti", colmi di
pathos e fusi in un continuum dettato dal pianoforte, un pianoforte rock, che evidenzia
sbalzi d'umore (Derivanti e Fuck (he)art & let's dance
ne sono gli estremi), riflessioni e aggressioni degne della migliore produzione dei Radiohead.
Apre Lamiarivoluzione che fa
tornare alla mente Annarella e ben rappresenta l'intero lavoro.
Prosegue con Scolpisciguerra,
fatta di suoni stridenti e urlati e Farfalla pensante,
dai toni pacati e Come un coltello
con lo stesso Agnelli al basso e Paolo Benvegnł alle chitarre.
W il mondo (radiourlo) e
Adam ha salvato Molly restano la
massima espressione musicale dell'opera, la prima dagli acuti penetranti, la s
econda dai fiati travolgenti.
Sono belli i rullanti, sono armoniche le chitarre, per un'orchestrazione esaltante
e un attento lavoro di gruppo. Marco Parente si č divertito con stile in Trasparente,
consapevole della propria arte senza restare vittima del mercato, anzi
sfidandolo con un album che dalla copertina a Davvero trasparente,
brano di chiusura fluido e sinuoso, si mostra unico, atmosferico, la migliore sintesi
del rock con la canzone d'autore.
Fabio Grimaldi
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