Pillole Buone
CD Singolo, Mescal (2003), MES 673827 2


Curiosa operazione firmata Marco Parente che affida ad alcuni druidi ipermoderni il compito di ristudiarne la già piuttosto inconsueta proposta sonora. Tu chiamali se vuoi remix, ma qui il pickup (virtuale) rigira nella piaga con intenti ben più stratificati ed esiti rivoluzionari.
Oltretutto, siamo al cospetto di un espresso invito a manipolare "creativamente" il materiale sonoro disponibile sul sito www.marcoparente.it. Musica quindi "aperta", in attesa di manipolazione, di ulteriore intelligenza. I limiti (o la loro insignificanza) ci vengono additati dalle quattro tracce qui in programma, la prima delle quali è un lungo processo di omeopatizzazione dell'intero Trasparente, ultima fatica del partenopeo-fiorentino, qui ridotto a flash frammentati, trasfigurati, liofilizzati e distorti con il tutt'altro che piccolo aiuto del sodale Lorenzo Brusci (già curatore degli allestimenti live di Marco). Nei fatti Trasparente viene ricondotto ad un pugno di particelle mnemoniche strappate al loro torpore, estorte al reticolo di sogni e segni a cui affidavano l'ormai placido sostare nel brodo dell'anima (la nostra), il senso ravvivato, la forma ricodificata, la sospensione spaziotempo compressa all'essenziale.
Non certo un facile ascoltare, a tratti fautore di soluzioni sgradevoli o - a parer mio - non appropriate, addirittura ostico per non dire inadatto a chi non conosca l'ultima fatica di Parente, eppure disturbante in senso nutritivo, gelido ma febbrile, alieno ma vivido. Lo stesso potremmo dire per i remix di Proiettili Buoni e W Il Mondo, ad opera sempre del Brusci coadiuvato dal gruppo Timet, in cui l'obiettivo sembra cogliere la scheggia e lasciarla rifrangere nelle mille sfaccettature dello specchio infranto (stomp cibernetici, micro/poli ritmiche, incubi industriali, fibrillazioni techno...), per saggiarne la pregnanza, il peso vitale, la forza d'irripetibile segno tra le cose.
Più "ordinario" il lavoro di D. Rad e Taketo Gohara su Anima Gemella, in linea con certa technotrance assediata da incubi & inquietudini un po' wave e un po' Warp: va da sé che il pezzo si lascia maggiormente riconoscere nella sua imprendibile e malsana bellezza.
Dischetto interessante soprattutto per gli sviluppi che lascia intravedere, confermando la vena di Parente affacciata su mille imprendibili soluzioni. (7.0/10)

Stefano Solventi
Tratto dalla monografia di Marco Parente pubblicata da SentireAscoltare

...due gambe ...due braccia Due occhi ...due orecchie Si... Ma abbiamo un solo Cuore