Di voce e d'anima
Il tempo ha le sue ragioni: incurante, trasforma e sottopone al suo scorrere le decisioni e le volontà assai trascurabili delle persone.
Una canzone ha destino simile, si fa sentire, attraversa gli ostacoli eterei fino alle membrane, rimane a sedimentare negli strati della memoria, per poi tornare, uguale o cambiata, a farsi fischiettare, a tormentare i pensieri riecheggiando nascosta nei meandri.
Un live potrebbe assottigliare le aspettative, intorpidendo l'attesa e l'attenzione, ma per ogni brano scelto c'è l'astratta tavolozza di una voce intensa, calata nei bozzoli della canzone, al tatto dell'anima.
I colori dell'orchestra toccano i contorni, danno volume alle sottili lentezze di Adam ha salvato Molly, accellerando in una riuscita sincope jazz.
La voce sussurra, sfiora e poi prende direzioni inattese, assecondando l'interpretazione fino a vibrare, tremula, nei piccoli angoli intimi di Come un coltello.
Il fascino del perdente descrive le pulsioni fascinose inserite tra i motivi d'attrazione curiosa, malata, che l'eroe negativo incarna, trasformato in una moda, a semplice uso e consumo: l'architettura ritmata si snoda perfettamente, creando un groove coinvolgente, rapido e pastoso.
La lentezza placida de Il mare si è fermato accompagna con passi silenti la voce, sfiorando con note di piano l'espressionismo fragile dell'atmosfera, fino alla coda, più viva ma perfettamente in equilibrio.
Farfalla pensante scende intensa nel suo formato di malinconia pop, come La mia rivoluzione, vicinissima alla consistenza di certi nudi emotivi alla Radiohead.
L'effetto fuori posto di fuck (he)art & let's dance nella sua veste di studio qui trova giusto senso…
L'inedito d'apertura, Inseguimento geniale, racchiude i panorami in movimento di una Jungla fitta, mutante, un labirinto di vetro in cui perdersi conservando per guiida solo gli aliti d'anima della voce...
Alfonso Tramontano Guerritore
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