Artista sempre alla ricerca di originali composizioni, Marco Parente inizia da
batterista coi C.S.I. e dal 1997 spicca il volo come solista
con Eppur non basta in cui duetta con
Carmen Consoli, in Oio.
Partecipa al progetto L'isola di Wyatt,
dedicato a Robert Wyatt, del Consorzio Produttori Indipendenti: con i La Crus interpreta
Gharabzadegi e prende parte ad un tour-live che ha come ospiti Manuel Agnelli degli
Afterhours, C.S.I., Cristina Doną, Enrico Greppi e Finaz della Bandabardņ.
Nel 2000 esce il secondo album Testa di cuore;
nel 2001 lo vediamo al Festival Fuck Art , Let's dance
e realizza il primo studio per l'allestimento dello spettacolo Paradiso, Inferno, Piano Terra
all'Anfiteatro romano di Fiesole.
Nel 2002 la collaborazione con Manuel Agnelli si fa pił stretta, tant'č che la voce degli
Afterhours produce questo terzo disco di Marco, premiato insieme ad
Agnelli e Cristina Doną, con il Grinzane Cavour
per la poesia ed i testi musicali.
Il titolo ricorda la trasparenza dell'acqua, il suo lento fluire ondoso, il suo
creare vortici e cascate improvvise. Come una Farfalla pensante,
che sfiora le molecole di un nebbioso lago, i pezzi si susseguono, tra carillon, archi,
fiati e piano, che rendono sofisticate le atmosfere create da suoni somiglianti ai
graffi degli Afterhours.
Il tono velato, sussurrato,la voce un po' strascicata di Marco rimandano alla voce
di Thom Yorke, cantante dei Radiohead, soprattutto in
La mia rivoluzione.
Particolare l'intermezzo rock-elettronico di Fuck [he]art e let's dance.
Si scivola sul jazz in Adam ha salvato Molly e
la luce si infuria se si strappa un fiore alla terra, ma la coscienza ha
brillato di cosciente incoscienza...
Trasparente non č un album facile da
ascoltare e capire: dolce-amaro,presente-assente, molto malinconico, coraggioso e poetico.
Melissa Mattiussi
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